La dipendenza è un alterazione del comportamento della persona caratterizzata da bisogni intensi verso sostanze, persone, oggetti. E’ un comportamento che ha origine nella ricerca disperata del piacere in cui si perde completamente il controllo. Si arriva alla sindrome di astinenza quando la persona smette l’uso della sostanza, interrompe una relazione o abbandona l’oggetto della dipendenza.
Nella mia pratica clinica incontro spesso diverse dipendenze, ad esempio nella dipendenza affettiva è impossibile vivere senza l’altro, la persona finisce per annullarsi senza sentirsi amata, soddisfa solo i bisogni emotivi dell’altro.
Altri tipi di dipendenza sono rappresentate dalle dipendenze da tecnologie, queste sono in forte aumento nei giovani e meno giovani. La dipendenza si sviluppa per utilizzo eccessivo di smartphone, tablet, computer, social. La persona è convinta di avere tutto sotto controllo, gli collaterali della dipendenza sono sovente disturbi dell’umore quali ansia e depressione.
Nella dipendenza da sostanza, in genere, non viene percepito il pericolo finchè non diventa un problema vero e proprio. La facile reperibilità e l’accesso immediato ne favoriscono la massima proliferazione. I costi sociali e personali sono elevatissimi, la dipendenza da cocaina ad esempio è una patologia piuttosto grave con possibilità di recidive frequenti o saltuarie, anche dopo diverso tempo di astinenza dalla sostanza stessa.
Racconta un cliente:
«Con l’utilizzo della sostanza vivi ai margini, sull’orlo del precipizio in ogni momento, ti senti come sotto una coltre di ghiaccio da cui non riesci a riemergere, rischi di soffocare. Non vuoi responsabilità, ti giustifichi come un ragazzino, racconti bugie a te stesso e agli altri. Le ombre ti avvolgono, non sei lucido, se ti droghi spegni la vita. Solo la presa di coscienza permette il cambiamento, il passato non si può cambiare ma è possibile agire ora, sul qui ed ora”
Nel percorso psicologico si prova allora di dare un senso a quanto accaduto, si esplorano nuove possibilità ed alternative, si lavora sulla relazione per uscire dal tunnel